Oggi voglio portarti con me nel mondo della Muay Thai!

Muay Thai nel cinema: alla scoperta di un nuovo mondo

Il modo in cui ho conosciuto quest’arte marziale è divertente e insolito. Sto preparando un personaggio per un corso di cinema, Maggie Fitzgerald dal film "Million Dollar Baby", e il mio insegnante di recitazione mi dice di prendere lezioni di boxe così da conoscere quella realtà ed immedesimarsi meglio nella parte.

Inutile dire che all'inizio sono scettica e imbarazzata all'idea di presentarmi in una palestra con questa scusa. Ma una mia amica, sempre pronta ad aiutarmi, cerca su internet e trova diverse palestre. Decide di chiamare la più vicina: il Muay Thai Clan.

Ovviamente non vado a fare boxe, bensì Muay Thai… "Muay Thai? Cos'è?" penso tra me e me.

Ma la mia amica chiama comunque e spiega la mia situazione: "Pronto? Ho un'amica attrice che deve prepararsi per una scena di boxe. Può venire lì?"

Mi sento morire dentro, l'idea di andare lì mi terrorizza. Ma decido di buttarmi e vado.

Il mio primo incontro con la Muay Thai

La palestra è enorme e piena di gente. Perfetto, mi nascondo in un angolino per il primo workout.

(Oh, piccolo aneddoto: uno dei motivi per cui non volevo andare è che... ci si allena senza calzini. Ebbene sì, odio i piedi! Ma supero questa mia fobia e mi ritrovo circondata da piedi scalzi)

Dopo il workout, uno degli istruttori mi insegna le basi: la posizione di guardia, il jab, il diretto, il gancio, i calci bassi, medi e alti, le ginocchiate e le gomitate. E, beh, posso dire che la mia confusione iniziale era pari alla mia determinazione nel voler imparare.

Dalle scuse ai lividi: la trasformazione nella Gabbia dei Leoni

Dalla lezione successiva, mi trovo a combattere nella "gabbia dei leoni" con gli altri. Senza rendermene conto, mi innamoro di questo sport, grazie anche all'atmosfera accogliente creata dagli istruttori e dagli altri allievi.

Non avrei mai pensato di appassionarmi a uno sport di combattimento, considerando la mia paura di fare male a qualcuno e il mio continuo chiedere scusa.

Ma decido di continuare gli allenamenti, tra un "scusami" e un "oddio, non volevo" (con gli altri che mi dicono di smettere di chiedere scusa), lividi e muscoli doloranti... e piedi scalzi ovunque.

Il valore del rispetto e dell'armonia

Una delle prime cose che mi colpisce è il rispetto inculcato dall'istruttore: "Qui non siete a casa vostra ma a casa del maestro. Si entra e si saluta sempre tutti. Non esistono sigarette o cellulari mentre si parla. Quando il maestro spiega si fa silenzio. "Wow!" Penso subito: "Ecco un valore che oggi è difficile da trovare: il rispetto"

Mi sento subito a mio agio al Muay Thai Clan: sento che c’è una bella armonia, un bel gruppo, che si sostiene e si supporta.

Se sei nuovo vieni accolto nel gruppo e ti ritrovi circondato da persone umili e pronte a condividere le loro conoscenze senza farti sentire inadeguato.

La Muay Thai nel cuore: oltre le aspettative

Così piano piano, la Muay Thai diventa sempre più parte di me.

Ammetto che ad un certo punto mi sono trovata col chiedermi “Ma perché sto continuando? Non dovevo solo prepararmi per il corso di cinema?”

Eppure continuo a rimanere lì… in cuor mio sentivo che c’era un motivo.

Nel frattempo mi propongono di andare a combattere nel light (ovvero contatto leggero), ma non mi sento pronta, così decido di aspettare.

L'incontro che ha cambiato tutto: l’inizio di un nuovo viaggio

Ma ecco che arriva il giorno in cui scopro perché la vita voleva tenermi lì: conosco colui che sarebbe diventato il mio primo ragazzo.

Ed è stato proprio lui a scrivere per scherzo il mio nome nella lavagnetta dei match, e così ho detto “Massì dai, buttiamoci!” e da lì ho iniziato a combattere nel light per poi passare al full contact (ma di questo ve ne parlerò in un altro articolo).

Muay Thai Clan: oltre una semplice palestra

Oggi voglio ringraziare il Muay Thai Clan, i maestri, gli istruttori e i compagni per avermi accolta fin dal primo giorno. Se non fosse stato per l'atmosfera accogliente che ho vissuto e respirato da subito, non avrei mai sviluppato la curiosità di conoscere a fondo questo sport.

Rispetto e disciplina: le fondamenta delle arti marziali

Ci tengo a concludere col dire che spesso la gente tende ad attaccarsi allo stereotipo che chi sceglie uno sport di combattimento diventi automaticamente una persona violenta, dimenticandosi che si trattano di “arti marziali” e che in realtà partono da dei principi profondi come il rispetto, la disciplina e l’educazione, stessi principi che oramai nella società di oggi non hanno più un valore.

Muay Thai: l'arte che rafforza corpo e anima

Ad oggi devo dire che la Muay Thai mi ha aiutato molto dal credere più in me stessa al rafforzare il carattere, al volermi mettere in gioco e affrontare sfide, attraverso allenamenti di intensa preparazione che richiedono determinazione, forza di volontà ma soprattutto disciplina.

Personalmente trovo questo sport tutt’altro che violento: stringe a sè potenti e profondi valori che rendono l’anima più forte, coraggiosa e libera.

Ah! E un ringraziamento speciale alla fotografa e compagna di allenamenti Aurora Zonta!