Sul palco dell'amore: la consegna del copione che ha cambiato il gioco
Ricordo vividamente il giorno di quella lezione a teatro in cui mi viene consegnato il copione in vista della preparazione dello spettacolo: afferro il il copione, lo sfoglio e leggo quelle parole che avrebbero segnato un capitolo importante nella mia vita artistica:
"Giulietta: Cristina."
La mia prima reazione? Un misto di stupore e panico. Giulietta, il simbolo del vero amore e del romanticismo puro, era stata assegnata a me. Ma come avrei potuto interpretarla? Quella ragazza, le sue intenzioni e i suoi sentimenti sembravano così distanti da me.
Bloccata e in crisi: la sfida di immedesimarsi nella protagonista
La prima prova è stata un vero e proprio disastro. Leggo le parole, ma non riesco ad immedesimarmi in questa ragazza. Mi sento bloccata fisicamente ed emotivamente: crisi totale.
Ma in cuor mio sentivo che c’era un motivo se mi era stato assegnato quel ruolo, così ho deciso di affrontare la sfida e inizio a studiare Giulietta a fondo. Seguo il consiglio del mio insegnante, andando a leggermi il libro e a guardarmi il film. Scopro così che Giulietta non era affatto chi credevo io: era molto più profonda e forte di quanto avessi immaginato. Non solo un simbolo di romanticismo, ma una donna coraggiosa, testarda, determinata a lottare per ciò in cui credeva.
La mia ricerca su internet si intensifica, cercando video, spiegazioni sul personaggio e la sua vita. A poco a poco, la Giulietta che inizialmente avevo "odiato" mi aiutò a scoprire quel lato romantico e dolce che avevo trascurato.
Sul filo delle emozioni: la svolta che ha reso magica ogni prova
Le prove proseguono, e ogni volta è un crescendo di emozioni e sensazioni.
Poi un giorno accade qualcosa di emozionante: durante delle prove, al termine di una scena, sento il singhiozzo di una collega commossa. L'insegnante interrompe tutto, mi guarda e mi dice: "Hai visto? Capisci quello che puoi arrivare a trasmettere?"
Da quel momento, tutto è cambiato. Ora amavo Giulietta più che mai e volevo portare sul palco quell'amore che le costò la vita.
Emozioni in Scena: Il Grande Ritorno al Palcoscenico con William Shakespeare
Poi arriva il giorno dello spettacolo Love&Hate, che trattava diverse opere di William Shakespeare. E’ la prima volta che rimetto piede sul palco dai lontani anni delle medie. L’emozione è altissima. Mi sembra di essere tornata bambina, con quella nostalgia di mettersi in gioco, ma con la paura di non riuscire a fare bene.
L'ansia del palcoscenico: il fascino dei preparativi prima dello spettacolo
Ci troviamo per le ultime prove prima di andare in scena e allestire il palco. Tutti siamo agitati, ci si abbraccia, c’è chi prova le battute andando avanti e indietro sul palco, chi arriva dicendo “oh.. non mi ricordo nulla!”.
Sì, l’ansia c’è, ma è quella bella, quella che ti strappa un sorriso.
E così tempo di riprovare lo spettacolo una volta che l’insegnante ci dice “Bene ragazzi, andare a prepararvi che non manca molto”.
Come un formicaio in piena frenesia, siamo tutti lì a correre a destra e a sinistra.
Tra tensione e attesa: il momento magico prima dell'apertura del sipario"
Ed ecco che ci siamo!
Ci raccogliamo in camerino e il maestro viene a dirci le ultime parole di supporto, ricordandoci tutto il lavoro che abbiamo fatto e di quello che siamo in grado di fare, con l’obiettivo di donarlo al pubblico che è lì per noi.
Il sipario è chiuso e da dietro le quinte sentiamo la gente fuori che è seduta sulle poltroncine. Qualcuno tenta di spiare dalle fessure del sipario, cercando di trovare qualche conoscente. C’è chi balla per scaricare la tensione, chi continua a ridire le proprie battute in loop, chi sgranocchia qualcosa, chi va in cerca di un abbraccio… una gabbia di matti insomma.
Poi cala il silenzio. Il maestro inizia il suo discorso introducendo lo spettacolo e parlando del nostro gruppo.
Il cuore è a mille. Romeo e Giulietta è la prima opera dello spettacolo.
Si apre il sipario. Lo spettacolo inizia.
L'incanto della notte d'amore: vivere il ruolo di Giulietta
Ora sono lei: Giulietta. Tutto vola, mi sento completamente immersa in un altro mondo. Quelle parole che non capivo sul copione, ore sono piene di significato e donano emozioni.
La scena è quella della notte d’amore tra Romeo e Giulietta. Il momento più bello nella vita di questa ragazza, che però durerà breve perchè Romeo è costretto a fuggire.
In cuor suo il dolore è forte, poichè non lo rivedrà più.
E così in quei pochi minuti mi ritrovo a vivere una gioia immensa, spezzata da un bacio amaro che mi porterà via tutto quello per cui ho sempre lottato: il mio amore per Romeo.
Appena finita la scena, mi sentivo “sollevata”, ma allo stesso tempo in me viveva una strana malinconia. No, Giulietta non se n’era andata, aveva lasciato qualcosa in me.
Il successo in scena: abbracci e lacrime di gioia
Lo spettacolo prosegue e guardo con emozione i miei compagni di scena dar vita ai loro personaggi.
Arriviamo alla fine dello spettacolo e subito sentiamo l’applauso del pubblico.
Poi il sipario si richiude e sembra di rivivere l’ultimo giorno di scuola.
La gioia è immensa, e tutti ci abbracciamo e ci guardiamo con occhi lucidi, ripensando a tutti momenti che abbiamo condiviso fino ad oggi in preparazione di questo spettacolo
Dietro le quinte dell'anima: il percorso emozionale nel ruolo di Giulietta
La preparazione di questo spettacolo, e quindi del ruolo di Giulietta, è stato un percorso di profonda crescita per me, che mi ha riportato a rivivere emozioni che da tempo non vivevo più.
Emozioni e crescita: ringraziamenti speciali a chi ha reso tutto possibile
In tutto questo devo ringraziare l’associazione di Rabbit Hole e il mio insegnante che mi ha permesso di riaccendere quella fiamma che da sempre ha vissuto in me, ma che per anni non riusciva a riaccendersi come un tempo.
E voglio anche mandare un abbraccio a tutti i miei compagni di scena che mi hanno permesso di crescere ed erano lì a supportarmi e a darmi consiglio quando ne avevo bisogno.
Ringrazio Filippo per essere stato un ottimo partner di scena (Romeo) e per avermi fatto sentire sempre a mio agio (soprattutto quando ero rossa come un peperone ed ero super impacciata).
Giulietta, la mia compagna di battaglia: una gratitudine profonda
E un sentito ringraziamento va a Giulietta, che sarà sempre con me.
Cara Giulietta ti ringrazio perché attraverso te ho superato limiti e ostacoli, imparando che nella vita bisogna lottare per ciò che si ama e si crede, nonostante tutto e tutti, non rinunciando mai di essere se stessi.