Ed eccomi qui, sospesa nel vuoto a centinaia di metri sopra il suolo.

Il motivo di questa esperienza?
Sinceramente non lo so... Volevo semplicemente provare qualcosa di estremo, ho fatto qualche ricerca su internet e mi sono detta "Ma sì, facciamolo!".

L'Incognita del volo: emozioni da esplorare

Inizialmente, ammetto di aver provato un brivido di ansia, non sapendo cosa avrei provato in volo e come mi sarei sentita. Tuttavia, la mia curiosità di sperimentare il volo ha prevalso sulla paura.

Appena arrivata, mi ritrovo nella pista d'atterraggio, in attesa che venissero a prenderci per portarci al punto di decollo. Da qui ho potuto vedere da dove saremmo decollati e l'altezza a cui saremmo arrivati.

Poi con un furgoncino, siamo giunti alla piattaforma di lancio, e prima che potessi realizzare cosa stavo per andare fare, mi sono ritrovata ad essere legata all'istruttore.

Piccole istruzioni e il momento del decollo

Prima di partire mi vengono date alcune spiegazioni in generale, per esempio come utilizzare la GoPro, ma l'ansia ha reso difficile per me assorbire tutte le informazioni, tanto che ho avuto dubbi fino alla fine se avessi registrato o fotografato qualcosa.

Ma ecco che il momento di partire: cuore a mille, occhi emozionati, la voglia di buttarsi in quel vuoto era sempre maggiore.

Imbracatura assicurata e vela dispiegata: ci siamo!

Il Coraggio di Decollare

Mi viene detto di correre con tutte le mie forze per decollare, cercando di tirare anche l’istruttore poiché lui nel frattempo doveva assicurarsi che la vela rimanesse ben distesa. Il problema era che, con i miei bellissimi 1,55 mt di altezza, le mie gambe facevano fatica a toccare terra, ed era più un correre nel vuoto… un po' complicato, ma allo stesso tempo buffo e divertente.

Insomma, in qualche modo siamo riusciti a decollare, e i miei piedi hanno improvvisamente perso il contatto del tutto con il suolo: mi trovavo completamente sospesa nel vuoto.

Tra il cielo e la realtà

Mi ritrovavo esattamente lì: tra il cielo, quel posto dove portiamo la nostra mente quando sogniamo, e il suolo, laddove viviamo la nostra realtà quotidiana.

In me viveva una sensazione di libertà straordinaria: mi sono sentivo leggera e lontana da qualsiasi preoccupazione. La mia mente si è svuotata dai pensieri che solitamente la opprimono, perché in quel momento non c'era spazio per loro.

Ero lì, sola, in volo, ma a tenermi compagnia c’era il sole che mi baciava con i suoi raggi e il vento che mi cullava. Da lassù riuscivo ancora meglio ad ammirare la bellezza e la grandezza della natura, contornata dal tocco dell’uomo su di essa con case ed edifici.

Il ritorno alla terra

Ci avviciniamo man a mano sempre di più al terreno, sempre di più mi riavvicino ad appoggiare i piedi in quel suolo che vivo tutti giorni.

Ma non è ancora finita! Giusto per aggiungere un pizzico di adrenalina, l'istruttore mi chiede se stessi bene e se avessi paura, per poi propormi di fare delle piroette per aria con il paracadute.

Perché no?

Ed ecco che mi ritrovo a girare e rigirare per aria non capendo più dove fosse il cielo e dove la terra. Meraviglioso!

Non appena torno a casa mi rendo conto di ciò che ho provato, di quello che ho vissuto lassù.

Mi sono resa conto di quanto siamo piccoli agli occhi del mondo, e così simili. Ho riflettuto sull'importanza di smettere di vivere per gli standard degli altri e invece abbracciare la nostra autenticità e unicità. Questo non per cercare attenzione, ma per il coraggio di essere se stessi e lottare per ciò che si è ogni giorno.

Concludo con un ringraziamento speciale al gruppo Airsports Montegrappa per la loro professionalità e per avermi permesso di vivere quest’esperienza nel miglior dei modi.